Manipolazione del prezzo dell’energia elettrica in Italia: l’indagine ARERA svela cosa è successo nel 2023-2024.
Nel biennio 2023-2024, il prezzo dell’energia elettrica in Italia è stato influenzato da una serie di pratiche scorrette che hanno generato rincari ingiustificati per famiglie e imprese. Un’approfondita indagine di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha portato alla luce un caso grave di manipolazione del prezzo dell’energia, che ha alterato l’equilibrio del mercato energetico nazionale.
Come funziona il prezzo dell’energia elettrica in Italia.
Il prezzo dell’energia elettrica in Italia viene stabilito principalmente nel Mercato del Giorno Prima (MGD), dove produttori e distributori fanno le loro offerte. Il sistema si basa sul cosiddetto “prezzo marginale”: tutte le offerte vengono ordinate per prezzo, e l’ultima accettata per coprire la domanda totale stabilisce il prezzo finale. Spesso questa proviene da centrali a gas, più costose da attivare.
L’indagine ARERA e il fenomeno del “withholding”.
L’indagine ARERA ha rilevato un fenomeno noto come “withholding”, ovvero il trattenimento volontario della capacità produttiva da parte di alcuni operatori. In parole semplici, la manipolazione del prezzo dell’energia è avvenuta riducendo artificialmente l’offerta, per far salire il prezzo marginale. In questo modo, gli operatori hanno potuto vendere energia anche a basso costo al prezzo più alto stabilito dal mercato.
I dati della manipolazione: effetti sui prezzi e sui consumatori.
Secondo ARERA, nel biennio 2023-2024:
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Le pratiche di withholding da parte delle centrali a gas sono state registrate nel 30% delle ore, causando un rialzo dei prezzi nel 28% delle ore nel 2023 e nel 25% nel 2024.
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Il prezzo dell’energia elettrica è stato superiore in media di 17-22 €/MWh nel 2023 e 15-24 €/MWh nel 2024 rispetto a uno scenario competitivo.
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Anche le fonti rinnovabili (eolico e solare) hanno adottato pratiche simili, con un impatto più contenuto: +5-9 €/MWh nel 2023 e +1-2 €/MWh nel 2024.
Il costo totale stimato per gli utenti italiani? Circa 5 miliardi di euro nel biennio.
Venditori penalizzati, produttori arricchiti.
È importante distinguere tra i produttori di energia, responsabili della sospetta manipolazione, e i venditori, che comprano energia all’ingrosso per rivenderla.
Questi ultimi, infatti, hanno a loro volta subito il rialzo dei prezzi, che inevitabilmente è poi ricaduto sulle bollette dei clienti finali.
Molti cittadini hanno così pagato l’energia elettrica in Italia molto più del dovuto, non per colpa dei venditori, ma a causa della manipolazione dei prezzi dell’energia da parte dei produttori.
Crisi internazionale e speculazione.
Il contesto geopolitico – con la guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia – ha aumentato la vulnerabilità del mercato del gas. Questo ha facilitato comportamenti speculativi e favorito strategie di ritenzione dell’offerta.
Impatto diretto sulle bollette di famiglie e imprese.
L’indagine ARERA evidenzia che:
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I consumatori hanno pagato fino a 0,25 centesimi di euro in più per kWh.
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I produttori coinvolti hanno registrato profitti per circa 5 miliardi di euro.
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I venditori hanno visto ridursi i margini, subendo gravi danni economici.
Le reazioni delle autorità e dei consumatori.
ARERA ha annunciato nuove indagini per individuare caso per caso i responsabili. In assenza di giustificazioni tecniche valide, saranno avviati procedimenti sanzionatori. Intanto, sette Associazioni dei Consumatori hanno chiesto un incontro urgente per discutere misure di tutela e trasparenza.
Conclusioni
Il caso di manipolazione del prezzo dell’energia elettrica in Italia nel biennio 2023-2024 è un campanello d’allarme per tutto il sistema. È fondamentale che il mercato energetico sia regolato in modo trasparente, evitando abusi che ricadono sulle tasche di cittadini e imprese. L’indagine ARERA rappresenta un passo importante verso un sistema più equo e competitivo.