PUN Monorario e PUN a 3 Fasce: cosa cambia davvero e come scegliere la tariffa più adatta.
Nel mercato libero dell’energia, una delle tipologie di offerta più diffuse è quella indicizzata al Prezzo Unico Nazionale (PUN), cioè il prezzo dell’energia elettrica rilevato in borsa. Sempre più aziende e amministratori di condominio si trovano davanti a un dubbio ricorrente: è meglio scegliere un’offerta PUN “monoraria” oppure “a 3 fasce”?
Comprendere bene come funziona il PUN e come viene applicato dal fornitore permette di evitare sorprese in bolletta e scegliere l’opzione più conveniente per il proprio profilo di consumo.
Che cos’è il PUN e come funziona.
Il Prezzo Unico Nazionale (PUN) è il valore medio dell’energia elettrica scambiata ogni giorno sul Mercato del Giorno Prima (MGP) della Borsa elettrica italiana (IPEX).
Ogni ora ha un prezzo diverso, e questo rende il PUN una variabile estremamente dinamica: dipende dalla domanda, dalle condizioni climatiche, dalla produzione rinnovabile e da molti altri fattori.
Esistono tre configurazioni principali per applicare il PUN in bolletta:
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PUN orario (monorario) – ogni ora si paga il prezzo reale registrato su quella specifica fascia oraria.
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PUN a 3 fasce (F1 – F2 – F3) – si calcola la media dei prezzi delle ore appartenenti a ciascuna fascia e la si applica ai consumi della stessa fascia.
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Prezzo indicizzato a PUN “medio” – un valore unico costruito sulla media complessiva.
In tutti i casi, al prezzo PUN viene aggiunto lo spread concordato con il fornitore.
PUN Monorario vs PUN a 3 Fasce: la differenza reale.
La vera differenza sta nel modo in cui viene calcolato il prezzo che vedrai sulla bolletta:
PUN Monorario (Orario).
Si moltiplica il prezzo di ogni ora per il consumo della medesima ora, il risultato viene diviso per i kwh totali del mese.
Risultato: un prezzo estremamente preciso, aderente all’andamento reale del mercato.
Ogni cliente può ottenere un prezzo diverso in base al proprio reale utilizzo dell’energia.
PUN a 3 Fasce.
Prima si calcola il prezzo medio per fascia, ad esempio la media di tutte le ore F1, poi lo si moltiplica per i consumi registrati in quella fascia.
Risultato: più semplice da verificare in bolletta e leggermente più “ammortizzato”, perché si basa su medie.
Esempi pratici per scegliere tra PUN monorario e PUN a 3 fasce.
Come cambia il prezzo e quando può convenire il monorario.
Per capire davvero la differenza tra le due modalità, immaginiamo un mese tipo con consumi di un condominio e un andamento PUN realistico.
Dati ipotetici del mese:
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Consumo totale: 1.000 kWh
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Ripartizione consumi:
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F1 (lun-ven 8-19): 450 kWh
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F2 (lun-ven 7-8 e 19-23 + sabato 7-23): 300 kWh
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F3 (tutte le notti e festivi): 250 kWh
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PUN reale ipotetico del mese (prezzi medi):
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F1: 125 €/MWh
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F2: 110 €/MWh
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F3: 85 €/MWh
Supponiamo che nelle singole ore il prezzo vari parecchio, come accade normalmente: nelle ore serali può superare i 140 €/MWh, nelle ore notturne può scendere sotto gli 80 €/MWh.
Calcolo con metodo PUN a 3 Fasce.
Il fornitore calcola la media mensile delle ore di ciascuna fascia e applica:
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Prezzo F1: 125 €/MWh
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Prezzo F2: 110 €/MWh
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Prezzo F3: 85 €/MWh
Moltiplicandoli per i consumi:
| Fascia | Consumi (kWh) | Prezzo medio €/MWh | Costo mensile (€) |
|---|---|---|---|
| F1 | 450 | 0,125 €/kWh | 56,25 € |
| F2 | 300 | 0,110 €/kWh | 33 € |
| F3 | 250 | 0,085 €/kWh | 21,25 € |
Totale PUN 3F: 110,50 €
Calcolo con metodo PUN Monorario (Orario).
Ora ipotizziamo un profilo di consumo reale che segue l’andamento del condominio:
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Consumo notturno basso (ma prezzi bassi).
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Consumo mattutino medio.
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Picchi serali quando rientrano i residenti (proprio mentre il PUN sale).
Utilizzando un set realistico di prezzi orari, il risultato aggregato simulato risulta:
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Prezzo medio monorario del mese: 112 €/MWh
(leggermente più alto perché molti consumi cadono negli orari più costosi della sera)
Quindi:
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1.000 kWh × 0,112 €/kWh = 112 €
Totale PUN Monorario: 112 €
Risultato dell’esempio.
Nel nostro esempio inventato, molto simile a un profilo reale:
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PUN 3 Fasce: 110,50 €
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PUN Monorario: 112 €
La differenza è minima, ma significativa per capire la logica:
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Il PUN a 3 fasce “ammortizza” i picchi orari perché usa una media.
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Il PUN monorario trasforma ogni oscillazione oraria in un costo reale: se si consuma nei momenti sbagliati, si paga di più; se si consuma di notte, può risultare molto conveniente.
Cosa insegna questo esempio?
Che non esiste una formula universale per stabilire quale sia l’opzione migliore:
dipende sempre dal profilo di consumo.
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Un condominio con forti consumi serali rischia di pagare di più col monorario.
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Un’azienda operativa di notte potrebbe risparmiare molto.
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Un’abitazione con consumi distribuiti in modo regolare spesso non nota differenze significative.
L’importante è analizzare i dati dei consumi reali prima di scegliere la tariffa.
Quale conviene scegliere?
Scegli PUN Monorario se:
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consumi molto durante la notte o nelle ore di basso costo
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vuoi pagare il prezzo più aderente al mercato
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hai strumenti di monitoraggio dei consumi
Scegli PUN a 3 Fasce se:
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desideri prevedibilità e semplicità di verifica
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i tuoi consumi sono concentrati in orari diurni e di picco
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preferisci non essere esposto alla volatilità oraria
Quando il PUN monorario conviene (profilo business).
Immaginiamo un’azienda che lavora su due turni, con un’importante attività produttiva nelle prime ore del mattino e in fascia notturna — proprio quando il PUN tende a essere più basso.
Dati ipotetici del mese.
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Consumo totale: 4.000 kWh
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Ripartizione consumi:
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F1: 800 kWh
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F2: 1.100 kWh
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F3: 2.100 kWh (gran parte dell’attività si concentra qui)
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PUN medio del mese (fasce).
Assumiamo valori realistici di un mese recente:
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F1: 140 €/MWh
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F2: 115 €/MWh
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F3: 75 €/MWh
Calcolo tariffa PUN a 3 Fasce.
Il fornitore applica la media delle ore per fascia:
| Fascia | Consumi kWh | Prezzo medio €/kWh | Costo mensile (€) |
|---|---|---|---|
| F1 | 800 | 0,140 | 112 € |
| F2 | 1.100 | 0,115 | 126,50 € |
| F3 | 2.100 | 0,075 | 157,50 € |
Totale PUN 3F: 396 €
Calcolo con metodo PUN Monorario (Orario).
Poiché l’azienda consuma molto nelle ore in cui il PUN è più basso (tarda notte, prime ore mattina, weekend notturni), ipotizziamo un andamento realistico così:
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Prezzi notturni tra 62 e 80 €/MWh
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Prezzi mattutini tra 90 e 110 €/MWh
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Prezzi di picco (serali e prime ore del pomeriggio) anche sopra 150 €/MWh, ma l’azienda consuma poco in queste ore
Calcolando il costo reale sulla base degli orari e dei consumi effettivi:
Risultato.
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Prezzo medio monorario risultante: 92 €/MWh
Quindi:
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4.000 kWh × 0,092 €/kWh = 368 €
Totale PUN Monorario: 368 €
Confronto finale.
| Metodo | Totale mensile |
|---|---|
| PUN Monorario | 368 € |
| PUN a 3 Fasce | 396 € |
Risparmio con il monorario: 28 € nel mese
(che su base annua sono oltre 330 €, solo per la componente energia).
Perché il monorario conviene in questo caso?
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L’azienda consuma di notte e nelle prime ore del mattino, quando il PUN è più basso.
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Con il monorario, ogni ora a prezzo basso porta un risparmio immediato.
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Il meccanismo a 3 fasce “ammortizza” e uniforma i prezzi, annullando parte del beneficio dei consumi concentrati quando il PUN scende.
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In un profilo business molto energivoro nelle ore F3 (e spesso F2), il monorario rispecchia meglio l’opportunità reale del mercato.

Quando un’azienda dovrebbe scegliere il monorario?
- Turni di lavoro notturni o mattutini;
- Molte lavorazioni o macchinari attivi nelle ore a PUN più basso;
- Consumi più distribuiti nel weekend;
- Presenza di processi continui (macchinari h24, refrigerazione, server farm, ecc.)
Conclusioni.
La scelta tra PUN Monorario e PUN a 3 Fasce non ha una risposta unica: dipende dal profilo di consumo, dal livello di rischio che si è disposti a sostenere e dalla volontà di monitorare attivamente la spesa energetica.
Come Inwega, aiutiamo quotidianamente aziende, amministratori di condominio e famiglie a leggere correttamente i dati di consumo e a scegliere la tariffa più adatta, con trasparenza e affiancamento costante.
Vuoi scoprire quale PUN conviene al tuo profilo di consumo?

